Ciao, come sto?
Liberodiscrivere, 2006
pagine: 164
ISBN: A000084704
L’erotismo tra le pagine dei libri è sopravvalutato. Soprattutto quando diventa autocompiacimento, una questione di puro calcolo invece che di istinto. La letteratura di genere è piena di luoghi comuni, ci sono perfino premi letterari dedicati alle peggiori scene erotiche nei romanzi, momenti di pura comicità involontaria che avrebbero voluto evocare ben altre pulsioni. L’ironia, al contrario, quella intenzionale, riesce a sposare perfettamente le questioni legate all’eros, ne funge da contraltare, da antipasto e, qualche volta, da portata principale. Questo, in sintesi, è il leit motiv dei racconti di “Ciao, come sto?”, un divertissement costruito imbrigliando le trame dell’erotismo con quelle dell’ironia per tracciare un ritratto dissacrante del narcisismo, forse la divinità più osannata dello strano tempo in cui viviamo.
Di seguito la quarta di copertina.
Specchio specchio delle mie brame, chi è il più originale del reame? Tutto bene, se lo specchio non comincia a fare di testa sua.La lotta ovviamente è dura, soprattutto con gli ultimi arrivati. L’evoluzione, si sa, è in continua accelerazione. Essere speciali è una sensazione unica, essere speciali in mezzo a una folla di speciali sempre in rinnovamento, in certi casi, può diventare un mal di testa. Gli humorotici anche questa volta ci restituiscono le ossessioni più particolari e conosciute, i peccati più scivolosi, le vanità coatte, i crimini efferati del saper vivere narcisistico. Affrontare il narcisismo con distacco humorotico è arte antica, come la prefazione.Parlare dell’amor proprio è come rimproverare l’uomo del peccato “adamevale” durante la finale dei mondiali. Qualcuno lo deve pur fare. Un comico si deprime, l’umore si comprime, l’opinione si esprime. Non è una quarta di copertina che svela il nome dell’assassino dell’ego. Nessuno sogna di diventare maggiordomo, né tantomeno se ne vanterebbe.E tu, sì proprio tu, ma chi ti credi d’essere?